domenica 4 marzo 2012

Le cartoline del cantautore in vendita a 100 lire l'una

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...buongiorno! Eccoci qui in via del Campo nella città vecchia del capoluogo ligure per l'inaugurazione della nuovissima, splendente direi! casa-museo dedicata ai più grandi cantautori della “scuola genovese”. Il museo si chiama, come tu annunciavi da studio cara Isabella, via del Campo 29 rosso, che è una semplice ripresa del numero civico del negozio (come sapete qui a Genova i civici si dividono in neri, per le abitazioni, e rossi, per le attività commerciali); nome che è però anche una citazione, che tutti riconosceranno, della nota canzone di Fabrizio De André intitolata, appunto, Via del campo. Come potete vedere grazie al nostro cameraman Gigi, la piazzetta davanti il museo-negozio è gremita di ammiratori, visitatori ma anche semplici curiosi che affollano la strada per rendere omaggio ai cantautori e prima di tutto a De André, il cui ricordo è ancora vivo nel cuore di tanti italiani. Ma ecco Berto Lubkoff, il nuovo presidente della Fondazione Via del Campo, vediamo se riusciamo ad averlo ai nostri microfoni. Dottor Lubkoff, buongiorno! Isabella, ai microfoni di RunTg24 il Dottor Lubkoff.

Buongiorno, buongiorno a tutti i telespettatori.

Dottor Lubkoff, finalmente il negozio di Gianni Tassio riapre!

Sì, è stata dura. Noi, insieme al comune, abbiamo promosso varie aste e finalmente siamo riusciti a dare in gestione il negozio ad una società privata che si è incaricata, insieme a noi, di ridare vita a questo luogo di incontro, di musica e soprattutto di memoria del nostro caro De André.

Ecco, possiamo spiegare al nostro pubblico cosa si può trovare all'interno della casa?

Beh, io citerei prima di tutto la chitarra, storica!, di Fabrizio, la Esteve, che lo ha accompagnato nei suoi concerti e che è sempre con lui nelle foto che lo ritraggono. Poi c'è uno schermo piatto che fornisce varie informazioni, generali, storiche, sulla scuola genovese e su questo museo, ma la grande novità mi sembra che sia il laboratorio multimediale in cui i visitatori potranno divertirsi a rispondere alle domande di un quiz sui cantautori genovesi. I vincitori si aggiudicheranno una spilla del negozio-museo in regalo.

Non dobbiamo dimenticare infatti che la casa-museo continua ad essere un negozio, come sarebbe piaciuto al vecchio proprietario, Gianni Tassio.

Sì, ma le chitarre hanno lasciato il posto ad un merchandising più moderno, più innovativo: spille, t-shirt, sottobicchieri, cappellini, delle carinissime tazzine da caffè e ovviamente anche i dischi di De André e qualche libro sulla sua vita.

Ringraziamo il Dottor Lubkoff per averci concesso qualche minuto del suo tempo e, se ho ancora tempo, prima di entrare all'interno del museo, vorrei intervistare uno dei visitatori qui in attesa in piazza del Campo...
Buongiorno, sono Virginia da RunTg24. Anche lei qui per l'apertura della casa-museo, cosa le sembra?

Ehm, sì, mi sembra una cosa interessante...

Lei è di Genova?

No, di Pavia.

Ed è venuto qui apposta?!

Veramente no, è che sin da Pavia si pensa al mare, e allora...

Pensa che riuscirà ad entrare nel negozio con tutta questa gente?

Non credo, c'è tanta gente infatti e non lasciano entrare, che è l'inaugurazione... magari un altro giorno!

Ma ora è arrivato il momento di entrare nella casa, seguici Gigi! Abbiamo l'emozione di essere tra i primi ad attraversare il corridoio bianco con questi schermi piatti ai lati che ritraggono i cantautori genovesi nei loro momenti migliori. Ma eccoci arrivati nel cuore del negozio, dove incontriamo il giovane architetto di 45 anni Bernardo Branzanick, che ha ripensato questo luogo come lo vediamo oggi. Architetto, cosa ha significato per lei riprogettare interamente questo posto?

Beh, il compito non è stato semplice, mi si chiedeva di pensare un museo che fosse anche un negozio, ed è per questo che ho pensato a questa configurazione concentrica, centripeta direi, con lo spazio museale ai lati e quello vendita al centro. Il visitatore deve avere l'impressione di trovarsi in una posizione rivelatrice, ma anche leggera, trasparente direi, non museale. Per questo ho scelto dei colori minimalisti come il bianco, il grigio e il rosso.

E poi c'è la chitarra di De André...

Sì, che doveva essere l'elemento centrale del museo. Per questo ho scelto di collocarla al centro, ma in alto, in un cubo di leggerissimo plexiglass, in modo che la si possa visionare da tutti gli angoli.

Senta, ma ci potrebbe svelare un segreto del suo lavoro, per gli spettatori di RunTg24, su come si fa a rendere un vecchio negozio di chitarre un museo così chiaro e luminoso?

Beh, diciamo che il compito principale di ogni architetto è di pensare un luogo nello spazio circostante. Per questo ho voluto che questo negozio fosse una prosecuzione in un certo senso del quartiere. Lo spazio centrale, dedicato al merchandising, è circondato da piccoli corridoi che riproducono i caruggi genovesi. Ma questo luogo deve essere anche una rottura rispetto al quartiere, dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi: per questo abbiamo voluto un'atmosfera così luminosa, così pulita e così bianca.

Grazie mille architetto. Isabella, io salirei verso il laboratorio multimediale per sperimentare direttamente il quiz sui cantautori genovesi. Grandi e piccini potranno infatti divertirsi a rispondere alle domande del quiz per mettere alla prova la propria conoscenza della scuola genovese. Eccoci qui davanti allo schermo, premiamo Gioca sul touchscreen e il nostro game è iniziato! Prima domanda:
In quale regione italiana è stato rapito il cantautore genovese Fabrizio De André con sua moglie Dori Ghezzi la sera del 27 agosto 1979?
a) Calabria
b) Liguria
c) Sardegna
d) Molise
Rispondiamo la c, la accendiamo ed è la risposta esatta Isabella! Per festeggiare con noi c'è il consigliere comunale Osvaldo Rotinnà, che è stato tra i più assidui sostenitori del progetto. On. Rotinnà, cosa significa oggi aprire la casa-museo Via del Campo 29 rosso per la città di Genova?

Per noi la riapertura di questo negozio è un gesto molto significativo, perché è la testimonianza di una città che c'è, che è presente e che conserva la sua identità pur aprendosi alla novità, alla modernità.

Il comune ha voluto aprire questo spazio a più riprese e finalmente ci è riuscito. Quali risultati si aspetta ora?

Ma, guardi, la vittoria, oggi, è prima di tutto dei genovesi, che si identificano fortemente in Fabrizio De André e nei suoi artisti più in generale. E poi è una vittoria in particolare di questo quartiere, che è oggetto oggi di un'importante opera di riqualificazione che dovrà rilanciare il centro storico, i suoi caruggi e le sue attività commerciali.

E via del Campo continuerà ad essere quella cantata da De André?

Io credo che sia nel corso naturale della vita che le cose cambino, quindi anche via del Campo mi sembra cambiata rispetto ai tempi di De André. Oggi la vediamo invasa dalle varie cineserie, immigrati, taxiphone... Io credo che oggi abbiamo un compito molto importante, ed è quello di permettere ai genovesi e a chi voglia visitare la nostra città di respirare la stessa atmosfera cantata da De André, ecco, questo sì! Per riprendere De André, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. Noi dal letame faremo nascere i fiori e, se ci riusciamo, anche qualche diamante!