domenica 24 luglio 2011

Con vasellina o senza?

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Eeeh, pronto? Ciao buongiorno, senta mi scusi...

Mi dica.

Senta, io, praticamente, dovevo ricevere un rimborso, cioè lo devo ancora ricevere, della piscina. Perché io in sostanza mi ero iscritto a questa piscina, più o meno l'autunno scorso, no? e il mio abbonamento durava teoricamente fino a... fino a? ah sì, fino a inizio maggio. Era un abbonamento di sei mesi, insomma.

Sì...

E però la piscina mi ha chiuso. Cioè, sono aperti perché c'è anche la palestra, però la piscina non so che problemi ciavranno avuto loro, insomma sta in lavori, e a me m'hanno sospeso l'abbonamento. Tipo... verso metà marzo. E quindi dovrebbero restituirmi un mese e mezzo d'abbonamento. Non so se...

Allora mi faccia capire. Lei era iscritto ad una piscina con un abbonamento semestrale e aveva pagato tutto in anticipo, giusto?

Sì, ormai fanno tutti così.

Bene. Però la piscina a metà marzo ha sospeso le attività e il suo abbonamento per l'ultimo mese e mezzo.

Esatto, sì, è proprio questo il problema. Che mi devono ridare i soldi e invece non me li ridanno. Insomma, ho diritto al rimborso e invece chiacchierano chiacchierano e non si vede una lira.


Posso rivolgermi a voi? Mi potete aiutare?

Sì certo, siamo qui per questo. Quanto dovrebbero restituirle?

All'incirca sessantasette euro e cinquanta.

Bene. Può prendere un appuntamento nei prossimi giorni con uno dei nostri avvocati. Poi le dirò i costi dell'intermediazione e valuterà se le conviene.

Ah, cioè, che vuol dire scusi... per cosa, cioè quali costi? la consulenza, quanto dovrei...?

Be', innanzitutto, lei è un tesserato?

Be', no...

Allora ci sarebbe da fare prima di tutto la tessera, che costa 50 euro.


Quindi la consulenza dell'avvocato, che generalmente la fatturiamo a venti trenta euro, a seconda del caso.

Eeh...

Se poi dovesse rendersi necessaria una lettera del nostro avvocato all'indirizzo della ragione sociale da cui lei deve ricevere il rimborso, la lettera costerebbe altri trenta quaranta euro.

Ma, senta, una consulenza orale, veloce?

Be', c'è comunque bisogno della tessera.

Quindi non mi può aiutare nessuno? Dove vado vado, comunque c'è bisogno della tessera? Cioè, niente...

È che serve la tessera...

Capisco. Allora, arrivederci.

Arrivederci.

giovedì 21 luglio 2011

Come si fa un'insalata rotta o come si rompe un'insalata, o anche come si può insalatare una rottura

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Sono principalmente due gli ostacoli che mi hanno finora impedito di aprire un blog. Il primo, è che molto probabilmente non sapevo come farlo: tecnicamente voglio dire. Anche se nell'ultimo anno le mie conoscenze tecnico-informatiche sono aumentate con un ritmo quasi esponenziale. L'ultima mia grande scoperta è stata l'indice dei documenti di testo: lo si può fare in automatico. Se avete Openoffice, cliccate qui per scoprire come si fa. Se avete Microsoft Word, siete degli sfigati. Se posso permettermi di parlare di indici automatici in maniera intelligente e con cognizione di causa è tutto merito del mio amico Fabio. Non ditegli che ve l'ho detto.
Eppure questo primo ostacolo sarebbe tutto sommato superabile, giacché mi ritengo una persona che sa poco ma impara velocemente. È quello che ho provato a spiegare al tipo col pizzetto che mi ha interrogato durante il mio ultimo colloquio di lavoro.

Hai mai compilato un inventario?

No.

Quindi non sai come si compila un inventario.


Noi avremmo bisogno di una profession in grado di stilare un business index per un'intermediaria di beni, che possa registrare la partita doppia del nostro stock e stringere deal con imprese estere. È in grado di svolgere almeno una delle mansioni che le ho elencato?

Poiché la mia laurea in lettere, fresca fresca di zecca, mi permette di avere tanto tempo libero a disposizione e poiché aprire un blog non è difficile come lavorare nel terziario della sperequazione* vinicola (*si ringrazia Il Sole 24 Ore per la parola sperequazione, qui utilizzata a sproposito e della quale ignoriamo completamente il significato), ho deciso che aprirne uno tutto mio sarebbe stato prima di tutto un buon esercizio. E poi credo anche che è ora di mettersi alla prova e blà-blà, sgrunf-sgrunf.

Mesi fa ho anche imparato a farlo, un blog. Ho scoperto che esiste una roba che si chiama Blogspot, oppure un'altra che si chiama Splinder, che ti permette di... cioè, praticamente ti dà lo spazio per... insomma se vuoi aprire un blog, come sto provando a fare io, vai su Blogspot e da qualche parte cerchi “Crea blog” o... Be', mesi fa io altri amici abbiamo aperto un blog che si chiama Tavor in fabula e che potete trovare qui. Ci scrivevamo in sette, il progetto – partito bene – si è arenato nel giro di tre mesi. Ognuno di noi aveva inventato un personaggio e si firmava con il nome del personaggio. Io ero ovviamente quello col personaggio più figo, il Dr. Zapotec. Chissà, alcuni dei post del Dr. Zapotec potrei riproporli in questo nuovo blog; quando deciderò ve lo farò sapere. Forse. Se volete che ve lo faccia sapere con certezza e siete giovani e carine, contattatemi personalmente. Insomma, fatto sta che quella prima esperienza mi ha permesso di imparare – un poco tutto insieme – come si fa un blog, che cos'è un template, e che si usano un sacco di parolacce inglesi inutili.
Viste le eccellenti premesse, non mi sembra il caso di dilungarmi inutilmente sul carattere di questo blog, sugli argomenti che tratterò, sul tono dei post e su tutte quelle cose che mi sembrano del tutto secondarie e chi vi farebbero soltanto capire che genere di blog ho in mente, privandovi peraltro del piacere della sorpresa di degustare un piatto freddo o caldo che non avevate mai assaggiato prima.


Ma parliamo un po' di te. È passato tanto tempo...

Già, ne è passata di acqua sotto i ponti.

Cosa hai fatto in tutti questi anni?

Eh, sono successe tante cose, è cambiato tutto...

Ho saputo che ti sei sposata...

E poi ho divorziato.

Sei cambiata, ma in fondo sei rimasta sempre la stessa, hai lo stesso sorriso sincero e sorridente.

Ti ringrazio. Mi lusinghi. Provo a non dimenticare mai la mia forza interiore. È una fiamma che bisogna ravvivare ogni giorno.

Sono d'accordo con te. Me ne sono accorto dalla luce dei tuoi occhi.

Già, è la luce. Tu la vedi la luce?

Io?

Sì, non vedi la luce che investe il mondo nei nostri atti quotidiani, nella nostra vita? Bisogna imparare a percepire la luce del mondo per vivere in pace con esso.


Da quando ho scelto di illuminarmi, di illuminare le cose del mondo, di vivere in maniera più... più spirituale, tutto è andato meglio. Anche il divorzio.

Capisco.

Ti sembro strana? Se ti sembro strana puoi dirmelo, voglio che il nostro rapporto sia del tutto sincero, senza sincerità non possiamo fluire nelle stesse frequenze.


Ci vuole fiducia nel mondo, fiducia. Pensaci, tutto sommato è sulla fiducia che si basa il mondo ed è grazie ad essa che il mondo non crolla. La fiducia è la luce!

È un'ipotesi interessante, in effetti...

In effetti il nostro amico si trovava in un bel pasticcio. Con una matta spiritualista in un bar minimal della grande metropoli, della Grande Mela, proprio non sapeva come cavarsi d'impiccio. Allora pensò, pensò a un appuntamento che avrebbe potuto dimenticare per prendere un caffè con quella vecchia amica, un'urgenza che avrebbe potuto sopravvenire in quegli istanti, un morto, un ictus, un incidente stradale lì accanto, qualcosa che mi porti via da qui cristo! Pensò ancora, pensò il nostro Fred. E gli venne in mente soltanto che aveva dimenticato la seconda difficoltà di aprire un blog. Ma questo non lo aiutava, non era abbastanza. Rifletté di nuovo sulla seconda difficoltà di aprire un blog: qual era? Non ci aveva già pensato? Non doveva già conoscerla da tempo? Non doveva essere, per lui, qualcosa di innato, di antecedente all'essere, alla concretizzazione della persona? O, forse, la risposta si trovava proprio davanti ai suoi occhi e non la vedeva, non la riconosceva. Chissà, ora stava cominciando a gettare luce sul mondo.