venerdì 18 gennaio 2013

Nascita di una nazione

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Piccolo dialogo teatrale per un esercizio di riscrittura di alcuni motivi shakespiriani. Due personaggi femminili, Lady Lavinia e Margareth.

Lady Lavinia: Margareth, vieni Margareth...! Margareth, cosa ne pensi di questi bicchieri? Non credi che il vino si rifletta male sul vetro e appaia troppo scuro?

Margareth: No, Lady Lavinia. In questo tipo di bicchieri il vino somiglierà a del sangue vivo.

L.: E i piatti, non sono troppo larghi?

M.: No, mia signora, li riempiremo di carne a sufficienza...

L.: Bene, e tra quanto tempo i preparativi per il pranzo di benvenuto saranno pronti ?

M.: Tra non molto... Quando ho lasciato la cucina Grace e Mary dicevano che la carne era pronta. E adesso stia seduta, signora. La vita che vive in lei è stanca. Si sieda. Durante il pranzo io le servirò un bicchiere di vino: lo beva, per dare forza al bambino. Ma beva solo il vino che io le servirò.

L.: Grazie, Margareth. Tu e Grace e Mary siete la mia forza. Durante questi anni, voi siete state la mia gioia, le mie amiche, le mie amanti. Grazie.

M.: Al suo servizio, mia signora.

L.: Sei anni, Margareth...

M.: E sei mesi e sei giorni...

L.: Stamattina mi sono alzata e ho pensato a questi ultimi sei anni. Questa casa ha visto il suo padrone... quante volte? Cinque, sei volte? L'uomo che ha costruito questa casa intorno al nostro letto. Ora sta tornando e il vino scorrerà su questa tavola come il sangue dei nemici sul campo di battaglia.

M.: La tavola sarà un fiume rosso, signora.

L.: Sei colpi, Margareth. Delle ferite dal braccio al cuore. Ed ha scelto di restare sul campo di battaglia, nonostante le ferite. Non è morto e il suo potere non si è indebolito. Si è accresciuto.

M.: Lei non era ancora incinta, signora. Un uomo di potere non può lasciare questo mondo senza una successione. Soprattutto se il successore deve essere glorioso.

L.: Quando i dottori dissero che non potevo dare la vita a nessuno...

M.: I dottori posseggono solo la metà della conoscenza. E lei aveva bisogno dell'altra metà.

L.: Mi avete cercato.

M.: Il destino del suo popolo e di suo marito lo richiedeva.

L.: Sopravvivrò al parto?

M.: Non dipende da noi, ma da Lui. Egli è l'unico padrone del suo corpo e della sua anima.

L.: E che cosa dice? Dopo la mia morte, non tradirà mio figlio?

M.: No, mia signora. Non tutti i figli hanno bisogno di succhiare il latte dal seno della madre.

L.: E mio figlio glorificherà sempre il padre?

M.: Il nome di suo padre sarà il nome del paese che fonderà.

L.: E il paese prolifererà come ho chiesto a Lui?

M.: Il suo sacrificio sarà stato un prezzo onesto. Suo figlio non sarà un soldato, come suo padre. Le sue mani rimarranno pulite, linde. Non avrà il potere delle armi, ma quello del linguaggio. Il padre ha ucciso con la violenza, il figlio ucciderà con le parole. Avrà dodici figli, da dieci donne differenti. I suoi figli prolifereranno su un territorio conquistato, fonderanno delle colonie e le colonie diventeranno un paese, un paese glorioso. Questo è il Suo volere.

L.: Oh Margareth, se ancora avrò la forza di ricordare dopo la mia morte, mi ricorderò di te.

M.: E così sia, mia signora.
Ma questo non è il momento d'addio, ma di benvenuto. Suo marito sta arrivando. Mi scusi, devo lasciarla...
Grace, Mary, il vino, il vino, prendete il vino e versatelo nei bicchieri. Abbondanza nella casa in cui sta per nascere il Padre di una Nazione!

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